La settimana scorsa sono volato Dublino per la Conferenza Europea dei Coworking, spinto dalla volontà di approfondire le opportunità, le regole e le esperienze degli altri operatori del settore e scoprire tutte le potenzialità di questa nuova forma di organizzazione del lavoro, ancora poco diffusa o scarsamente nota. Il co-working, infatti, nasce originariamente come spazio di lavoro per freelance e professionisti di diversi settori che, pur trovandosi nello stesso luogo fisico, non operano all'interno della medesima organizzazione. Si tratta, nella maggior parte dei casi, di persone che si muovono con frequenza e che sono quindi interessate ad usufruire di una postazione di lavoro temporanea o ad ampliare il proprio network di contatti (o entrambe le cose) in un ambiente comunque dinamico e intellettualmente vivace. Questa destinazione d'uso è oggi la più diffusa, specialmente nelle aree metropolitane.
D'altro canto, dalla mia esperienza a Dublino ho potuto constatare che, molto spesso, il co-working viene invece realizzato seguendo un concept ben preciso, che ne determina quindi la filosofia di fondo e la rilevanza sociale per la community, secondo un'accezione diversa da quella comunemente attribuitagli di “affitta-scrivanie”. Un esempio a mio avviso molto interessante è quello rappresentato da Remix Community, un co-working parigino composto al 50% da imprenditori e al 50% da artisti e che già pochissimo tempo dopo la sua apertura poteva vantare un successo strepitoso. Il motivo va ricercato senza ombra di dubbio nella reciproca contaminazione di processi e mentalità tra il mondo imprenditoriale e quello dell'arte, che hanno saputo accogliere abilmente stimoli e best practice l'uno dell'altro. L'arte, infatti, che per me è la forma più nobile di creatività, è oggi utilizzata in vari contesti per stimolare e valorizzare determinati settori, come ad esempio quello del retail. Non è un caso che in tutto il mondo stiano nascendo piattaforme che, associando l'arte a prodotti “di concetto”, mirano a valorizzare la cultura di un determinato territorio in tutte le sue sfaccettature.